GRAVINA IN PUGLIA

VILLA COMUNALE - Corso Vittorio Emanuele


Come in molti altri comuni della provincia barese, la villa di Gravina viene realizzata sul limite meridionale del centro storico. Da Piazza Pellicciari è possibile raggiungere le grotte e la chiesetta rupestre di San Michele Arcangelo per mezzo di una scalinata che attraversa il rione medioevale Fondovito. La porzione di Corso Vittorio è collegata a Piazza della Repubblica attraverso Via della Libertà. Su Piazza Scacchi si affaccia Porta San Tommaso.

La villa sorge sull’antico fossato medievale, quando, col PRG del 1861, si decide di abbattere i resti delle mura di cinta e trasformare il fossato nello sbocco del sistema fognario cittadino. Il fossato viene poi coperto con le tre piazze. L’operazione di demolizione delle mura continua fino al 1890. Intanto la villa viene alberata e diviene con Porta San Michele – oggi chiamata Porta San Tommaso - il fulcro delle attività cittadine. Sulla villa si affacciano già in quel periodo due importanti edifici del centro storico: il Palazzo Ducale Orsini e la chiesa di Sant’Agostino. Nel 1892, per sottolineare l’importanza acquisita dal sito, si realizza anche la Torre dell’Orologio.

Il Palazzo Ducale era la residenza della famiglia Orsini, feudatari di Solofra. Viene realizzato intorno al 1650 su alcuni brani delle mura di cinta. Gli Orsini scelgono il lotto tra il fossato e Piazza della Repubblica, lo acquistano dall’architetto Floro Campanile. E’ un importante esempio dell’architettura rinascimentale del sud Italia. Si sviluppa attorno ad un grande cortile centrale quadrato, con due piani rialzati, uno nobile ed un sottotetto. All’inizio del XIX secolo viene acquistato da privati. L’edificio crolla nel 1980 a seguito di un sisma ed è ricostruito seguendo il progetto originale. Dal 1993 diviene sede comunale. 

La Torre dell’Orologio è uno dei pochi esempi dell’architettura gotica del meridione. La sua realizzazione è ufficializzata nel 1890, con lo stanziamento di 4.000 lire. Il progetto è affidato all’ing. Antonio Polini, gravinese. Polini appalta i lavori ai costruttori Laricchia Giovanni di Santeramo e D’Erario Vito di Gravina, mentre l’orologio viene realizzato dalla ditta Curci Alfonso di Napoli. Il progetto si sviluppa presso le botteghe del principe Orsini, dove si trova l’ultimo torrione delle mura di cinta. Nel 1994, a causa dello stato di abbandono e di degrado della struttura, è necessario un restauro integrale dell’opera, affidato all’arch. Pietro Masciandaro.

 

Nel periodo fascista la piazza subisce alcune modifiche. Nel 1934 vengono realizzati il monumento ai caduti della Grande Guerra al centro della villa e la fontana nella zona ovest. Il gruppo scultoreo in bronzo del monumento è opera dello scultore varesino Angelo Galli, il quale non termina la parte posteriore dell’opera a causa dell’insolvenza del comune. Sempre a quel periodo risalgono i bagni interrati su Corso Vittorio.

Nel 2015 sono iniziati i lavori di ripavimentazione del sagrato della chiesa di Sant’Agostino e del manto stradale di Piazza Pellicciari.

La villa contiene vari monumenti e strutture. Piazza Pellicciari accoglie nell’aiuola centrale il monumento dedicato nel 1970 a Giuseppe di Vittorio. Si tratta di un busto bronzeo del politico posto su un basamento geometrico di pietra. In una struttura a base quadrata 6x6 mq, sono presenti anche bagni pubblici degli anni ’60.

 

La piazza di Corso Vittorio ha  al centro un monumento ai caduti della Grande Guerra. E’ formato da una base in pietra che regge un gruppo scultoreo in bronzo. La base è un dado con tre gradini e lastre di marmo recanti i nomi dei caduti. Il gruppo scultoreo rappresenta l’Italia a cavallo con un vessillo in mano e cinque militi ai piedi del cavallo. Simmetricamente rispetto al monumento sono presenti due gruppi di aiuole e panchine rotonde. Oltre le aiuole sono stati realizzate due piccole strutture contenenti un bar e una bancarella di un pittore. All’altezza di Viale Orsini è sita una fontana circolare in pietra recante lo stemma del comune di Gravina. Sull’isolato a sud c’è l’ingresso dei bagni sotterranei fascisti, restaurati negli anni ’60. La pavimentazione di entrambe le piazze è in betonelle di recente realizzazione. Il tratto stradale compreso tra le due è pavimentato con un basolato in pietra.

Piazza Scacchi ha un sistema di aiuole e sedute in pietra disegnate in stile contemporaneo, accostando linee curve a spezzate. Il sistema segue la curva della strada fino al busto in pietra di Arcangelo Scacchi. La pavimentazione è in basolato.

La villa è molto frequentata di cittadini durante la giornata, vista la sua posizione centrale. Ospita varie bancarelle, un bar ed un’edicola. Ha subito opere di restauro concentrate negli anni ’60. E’ in uno stato di conservazione ottimale.

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Orari di apertura: sempre aperto


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Curatore: Gabriele Stingi
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